L'esperienza "adotta un monumento" narrata e documentata attraverso foto ed eleborati grafici dagli alunni della classe V C del plesso Falcone, guidati dalla insegnante Maria Cristina Di Gregorio, nell'ambito del progetto
Formazione civile degli alunniPROGETTO LEGALITÀ “ADOTTA UN MONUMENTO”
CLASSE V C PLESSO FALCONE
IL PALAZZO SANT’ANNA
Il Palazzo Sant’Anna sorge sulla collina del “Dente”, in dialetto “o renti” che significa Oriente, a ridosso del quartiere Cartellone.
Il nome Cartellone deriva da una storpiatura del dialetto del nome ebraico che significa “quartiere dei Giudei”.
Il Palazzo Sant’Anna è l’attuale sede dell’Ente Autonomo Liceo Convitto, che è una fondazione culturale, ed è anche la sede dell’Archivio di Stato dove sono conservati antichi e importanti documenti. Questo edificio prima era il Convento di Sant’Anna e San Calogero (dal greco “bel vecchio”), ed era abitato dai Frati Minori Osservanti Riformati, appartenenti all’ordine dei Francescani. Fra questi c’era Frate Marcello D’Amico da Palermo che fu l’artefice della ristrutturazione della Chiesa di San Giorgio e di Sant’Anna. La facciata principale del Palazzo non è quella dalla quale si entra, ma quella che si affaccia a oriente su Modica; è davvero maestosa: nel piano terra troviamo sette finestre e nel primo piano sette balconi, che le conferiscono un aspetto elegante, nel cornicione sporge un’imponente e gigantesca aquila, simbolo della Città, in pietra calcarea di Modica.
Il terrazzo del palazzo ha una panorama mozzafiato, infatti era chiamato “terrazzo delle principesse”.
Dal piazzale antistante si può osservare, più in alto, il Monastero delle Benedettine. Le suore prima vivevano a Modica Bassa, nell’attuale Palazzo della Cultura, poi, quando si trasferirono, il loro vecchio convento divenne il Tribunale.
Gli alunni della classe VC del Plesso Falcone
IL CHIOSTRO
Entrati nel Palazzo Sant’Anna, subito dopo l’ingresso, si può ammirare il chiostro.
Il chiostro ha una forma leggermente rettangolare ed è circondato da 18 colonne (5 più 5 in due lati opposti e quattro più quattro negli altri due lati opposti), e da 8 semicolonne, cioè mezze colonne, addossate a due a due ai pilastri, nei 4 angoli.
Queste colonne sono monolitiche, cioè formate da un unico masso. In cima alle colonne ci sono i capitelli, alcuni decorati semplicemente con foglie d’acanto, e altri più eleganti arricchiti da volute. Inoltre le colonne sono sormontate da archi a sesto acuto, che finiscono cioè leggermente a punta, e sono in stile tardo- gotico.
Al centro del chiosco si trova una cisterna circondata da gradini in pietra, disposti in modo da formare motivi geometrici.
La pavimentazione è realizzata con ciottoli; in rilievo sul muro c’è una lapide con su scritto 1712, probabilmente si riferisce alla data in cui la pavimentazione fu completata.
Il chiostro (Letizia Caccamo - Classe V C)Il chiostro (Cecilia Blandino - Classe V C) LA CHIESA DI S.ANNA
Annessa al Convento c’è la Chiesa di Sant’Anna, la cui costruzione fu completata nel 1686. Attualmente si trova in stato di rovina, ma non per colpa del terremoto del 1693, ma a causa dell’incuria. Nessuno si occupò della manutenzione della Chiesa e il crollo della parte centrale del tetto provocò della infiltrazioni che rovinarono gli arredi e la struttura.
Entrando dalla porta principale si trova l’ingresso chiamato Nartece.
Questo spazio è separato dall’aula ecclesiastica da un arco a sesto ribassato, detto anche arco scemo, che ora è sostenuto da un muro in blocchi per evitare che crolli. Sopra l’arco scemo c’è la “cantoria”,lo spazio dove cantava il coro, e c’è anche un vecchio pianoforte.
Nella parete laterale a sinistra si trova l’altare del Crocifisso, detto così perché sopra l’altare c’è un Crocifisso, in cartapesta, risalente al 1638.
Andando avanti si vede un arcone trionfale che divide l’aula ecclesiastica dal presbiterio. Il presbiterio è occupato principalmente dall’altare maggiore, di forma piramidale, fatto in legno e
maestosamente decorato con numerose lastrine dorate.
A sinistra dell’altare si possono osservare una tomba e, dentro una cassa, due mummie.
Alzando lo sguardo verso l’alto, si può notare un’elegante cupola, la cui pittura crea un effetto illusionistico tridimensionale.
Il pavimento risale al 1800 ed è stato realizzato con mattoni di pietra calcarea bianca e pietra pece nera, che si alternano formando figure geometriche.
I buchi di carotaggio sulle pareti dimostrano che questa chiesa è in fase di ristrutturazione, e l’analisi del materiale di costruzione prelevato sui muri darà informazioni utili per il restauro.
Gli alunni della classe VC del Plesso Falcone
L'altare maggiore (Antonella Rizza - Classe V C)La cupola dell'abside con pittura ad effetto illusionistico tridimensionale (Rosario Medica - Classe V C) DAL TERRAZZO BELVEDERE DELL’ ITRIA AL QUARTIERE CARTELLONE
Il Terrazzo Belvedere dell’Itria offre un panorama suggestivo. Si possono osservare il paesaggio modicano e i suoi principali monumenti: le colline, le casette abbarbicate sulla collina del Pizzo, l’estremità della cupola di San Giovanni, il Duomo di San Giorgio, il Castello dei Conti, la Chiesa di San Pietro e l’antico Collegio dei Gesuiti, ovvero l’attuale Liceo Classico. Scendendo attraverso stradine tortuose e ripidi scalini, ricchi di vegetazione spontanea, ci si addentra nei quartieri più antichi e suggestivi di Modica, lungo i quali si possono leggere le poesie “Ride la gazza nera sugli aranci”e “ Vicolo” di Salvatore Quasimodo, e “Vita” di Mauro Cavallo. Attraversando il quartiere Exaudi Nos, il quartiere Rosso e il quartiere Erode ci si può soffermare ad ammirare abitazioni in grotta medievali, infatti Modica è ricordata anche per le sue 700 abitazioni trogloditiche. Le strette stradine, originariamente, erano formate, al centro, da scale su cui potevano passare i muli, e ai lati da grandi mattoni di pietra su cui passavano le ruote dei carri; la parte centrale oggi è ricoperta da bitume. Ciò conferisce alle strade un aspetto insolito e caratteristico. Proseguendo si attraversa il quartiere Cartellone e si giunge al quartiere Sant’Anna dove sorge l’importante Palazzo Sant’Anna.
Testo di: Baglieri Martina, Belluardo Aurora, Blandino Cecilia, Caccamo Letizia, Ferra Sofia, Mallia Marika, Rizza Antonella - Classe VC Plesso Falcone